Il magico mondo del tè

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In Occidente non esiste una vera e propria tradizione del tè e per quanto mi riguarda, non mi sono mai particolarmente interessata. Ho sempre avuto un debole per le bevande calde, sia in inverno che in estate, ma appunto l’importante era che fossero calde e molto spesso mi sono indirizzata verso il caffè d’orzo, la cicoria e, solo di recente, lo yannnoh.

Il tè Kukicha

Da quando mi sono avvicinata alla macrobiotica ho scoperto il tè kukicha, che è diventato la mia bevanda quotidiana, caldo, freddo o a temperatura ambiente. In realtà il tè kukicha non è molto diffuso tra gli estimatori del tè in Cina e Giappone: è considerato un po’ il tè dei principianti, ma può diventare un ottimo punto di partenza per approfondire questo tema così vasto. Sicuramente tra i suoi pregi c’è il fatto di avere un effetto alcalinizzante e un contenuto di teina praticamente nullo e questo lo rende adatto a tutti, anche ai bambini.

Solo di recente, complici anche alcuni film in cui si parlava della cerimonia del tè, mi sono avvicinata a questo mondo, cercando di districarmi in quello che è un vero e proprio labirinto e oggi vorrei condividere con voi le conoscenze che ho appreso da Leonard Jacobs, un insegnante macrobiotico con la passione per il tè.

Qualche informazione utile

Un primo aspetto che non conoscevo è che tutti i tipi di tè si ottengono a partire dalla stessa pianta, la Camelia sinensis, un arbusto fiorito sempreverde che produce piccoli fiori bianchi e cresce nei climi tropicali e subtropicali. Della pianta si usano le foglie e le gemme, che sono pronte per essere raccolte quando la pianta raggiunge i tre anni di vita.

I principali produttori di tè sono Cina, Giappone, Sri Lanka, India, Bangladesh, Vietnam e Kenya e tra i fattori che influiscono sul sapore del tè ci sono il paese d’origine, ma anche l’altitudine e il tipo di terreno dove cresce la pianta, così come l’età della pianta.

Quello che varia e permette di ottenere le diverse tipologie di tè è il modo in cui vengono lavorate le foglie.

I vari tipi di tè

Tra i vari di tè, troviamo:

  • il tè nero: si distingue per il fatto che le foglie vengono completamente ossidate (o fermentate) e questo conferisce il tipico colore scuro; inoltre è il tè con il sapore più forte e il maggiore contenuto di teina;

 

  • il tè bianco: si ottiene partendo dai germogli della pianta che vengono cotti e fatti asciugare all’aria per evitare il processo di ossidazione; è il tè meno lavorato di tutti e con il sapore più delicato; in genere è anche molto costoso a causa della scarsa disponibilità delle gemme;

 

  • il tè verde: anche in questo caso le foglie vengono cotte in padella o a vapore per evitare l’ossidazione e poi vengono arrotolate in varie forme e lasciate essiccare;

 

  • il tè matcha: è un tè verde di altissima qualità che viene ridotto in polvere, si ottiene dalla macinazione delle foglie più giovani della pianta e proprio perché così pregiato, in genere è usato durante la cerimonia del tè;

 

  • il tè oolong: viene prodotto facendo essiccare al sole le foglie che poi vengono messe in ceste e scosse, creando delle ammaccature; vengono poi nuovamente stese al sole per il processo di ossidazione che viene però interrotto dopo qualche ora perché le foglie vengono poi cotte in un wok, conferendo loro la tipica croccantezza;

 

  • il pu-erh: questo tè appartiene alla famiglia del tè nero, viene fatto fermentare e invecchiare per anni e l’invecchiamento ne migliora le qualità riducendone il contenuto di teina, viene prodotto solo in Cina anche se poi viene consumato anche in altri Paesi, ad esempio in Giappone e in Tibet, dove viene usato per il tè a base di burro di yak; è considerato uno dei tè più pregiati e in genere viene confezionato in panetti; questi panetti vengono usati anche come regalo per gli sposi, ma non possono essere usati fino al primo anniversario.

 

Esistono poi altri varietà di tè più particolari:

  • il tè yukora: un tè verde che ha la particolarità di crescere all’ombra e proprio per questo è molto pregiato e costoso, viene messo in infusione con acqua a 60/70°C per non più di 30/40 secondi;

 

  • il tè chai: un tè speziato e leggermente dolcificato che viene generalmente usato in India ed è ottimo anche per fare il tè freddo;

 

  • il tè gunpowder (polvere da sparo): un tè più lavorato e ad alto contenuto di teina;

 

  • il tè genmaicha: un tè verde a cui viene aggiunto del riso integrale tostato e che ha un sapore che ricorda quello del cioccolato.

 

Come scegliere e preparare il thè

Quando si prepara il tè ci sono diversi fattori da tenere in considerazione:

  • la scelta del tè, quindi la scelta di un prodotto di qualità, meglio se biologico;
  • la scelta dell’acqua, che può essere di tipi diversi, ma l’importante è che non abbia un sapore marcato;
  • la scelta del materiale con cui è fatta la teiera: il vetro è sicuramente l’opzione migliore, ma va bene anche l’acciaio inossidabile, l’argilla e la terracotta vanno bene per la fase dell’infusione, ma non per bollire l’acqua, anche la ghisa è tra i materiali che si possono usare, ma spesso viene scartata perché ha il rischio di sviluppare ruggine, mentre l’alluminio e il rame sono sconsigliati;
  • la temperatura dell’acqua a cui si mette in infusione il tè, che non dovrebbe essere troppo elevata, tanto che volte potrebbe essere più indicato fare un’infusione veloce con l’acqua a temperatura ambiente e un quantitativo maggiore di tè;
  • la durata dell’infusione, che non dovrebbe mai essere troppo prolungata anche perché un tè che resta a lungo in infusione ha un contenuto di teina più elevato e un sapore più amaro, che a sua volta fa abbassare la glicemia e quindi potrebbe far venire voglia di dolce;
  • la quantità di tè utilizzata: se si usa un tè in foglie, queste ultime possono essere usate più volte, considerando che la quantità di teina diminuisce progressivamente e che i tempi di infusione devono progressivamente allungarsi;
  • come regola generale, è bene non scaldare il tè già pronto

Effetto del thè sul corpo

Essendo appassionata dell’effetto che gli alimenti hanno sul corpo, uno degli aspetti che mi ha conquistato è stato appunto che anche i diversi tipi di tè hanno un effetto diverso e quindi possono essere scelti anche in base al contesto nel quale ci troviamo.

Ad esempio il tè Pu-erh aiuta a focalizzare la mente e quindi può rivelarsi particolarmente indicato quando si deve guidare a lungo o se si deve scrivere o studiare. Inoltre è stato dimostrato che aiuta a ridurre il colesterolo, rafforza il sistema circolatorio, facilita la digestione e aiuta a perdere peso perché riduce l’appetito e agisce sul metabolismo dei grassi.

Diverso invece l’effetto del tè verde che, essendo più yin, ha un effetto in apertura sulla mente e sui sensi in generale e aiuta, ad esempio, la socializzazione e la condivisione, a patto però di non lasciarlo troppo in infusione.

Il tè bianco è particolarmente indicato per la salute dei denti perché ricco di fluoro e sostanze che li rafforzano e combattono la placca.

Il tè nero, infine, ha particolari proprietà antinfiammatorie, oltre ad essere usato, previa cottura a vapore, anche per uso topico per curare graffi, tagli, punture, gonfiori, ecc. Un bagno nel tè nero può aiutare ad alleviare le infiammazioni dovute a eruzioni cutanee.

Questo breve articolo non ha certo la pretesa di esaurire l’argomento, ma può essere una buona panoramica per iniziare il vostro viaggio alla scoperta di questo meraviglioso mondo…buon viaggio!

 

 

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