Novembre: frutta di stagione

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Frutta di stagione

Se cerchiamo su Internet la frutta di stagione per il mese di novembre, nella maggior parte dei casi troveremo un elenco molto simile a questo:

  • castagna, mela, pera, melograno, caco, ananas, arancia, avocado, banana, kiwi, mandarino, uva, pompelmo

I frutti tropicali, un problema per la salute

La prima cosa che balza all’occhio è che ci presentano come frutta di stagione anche frutti decisamente tropicali come ananas, avocado e banana. Purtroppo – o per fortuna – viviamo in un mondo globalizzato e la facilità e la rapidità degli spostamenti, unite alle moderne tecniche di coltivazione e conservazione basate sull’uso di serre e prodotti chimici, rende reperibile praticamente qualsiasi prodotto in qualsiasi parte del mondo in qualsiasi stagione. Per alcuni questa può sembrare una fortuna, una conquista, un segno di benessere, in realtà è qualcosa che gioca contro il nostro benessere… vediamo di capire perché!

La frutta è la parte più espansa della pianta, la parte più yin, è quindi un cibo con un forte effetto espansivo, che può portare freddo, umido, perdita di forma, debolezza.

La frutta di origine tropicale, in particolare, cresce in luoghi con un clima yang, dove fa sempre caldo, e quindi, per il principio dell’armonia, ha come caratteristica quella di essere “ancora più yin”, con un effetto espansivo ancora più amplificato. Questo naturalmente ha un forte impatto sulla nostra salute, soprattutto se la consumiamo in nord Italia, dove in questo momento il clima è freddo e umido, quindi yin.

Mangiare frutta tropicale, magari cruda, in un paese con un clima yin significa mettere le basi per tutta una serie di problemi di salute legati a umido, freddo, muco, debolezza, allergie.

Lo stesso dicasi per l’avocado, che ormai viene coltivato diffusamente anche in Sicilia e sempre più spesso viene promosso e pubblicizzato come prodotto “locale”, mentre in realtà è stato semplicemente trapiantato, ma non appartiene alla nostra tradizione

Ricordiamoci infatti che il principio della tradizione rimane sempre un valido criterio di scelta, anche per ridurre il rischio di sviluppare allergie, ovvero forme di intolleranza nei confronti dell’ambiente nel quale viviamo causate da uno stato di ipersensibilità dovuto anche al consumo di alimenti non in equilibrio con la realtà che ci circonda.

Con questo non voglio dire di non mangiare mai frutta tropicale, meglio però farlo nei paesi dove cresce (facendo però attenzione al clima che ci sarà quando rientrerete a casa) e possibilmente non nella stagione fredda.

Una riflessione analoga si può fare anche per gli agrumi, in particolare arance, pompelmi e mandarini: sono frutti molto succosi, che crescono in sud Italia, dove il clima è più simile a quello in Africa che non a quello della Pianura Padana. Quindi il mio consiglio, se proprio vi piacciono tanto, è di consumarli sotto forma di mousse (kanten), in modo che siano leggermente cotti, oppure usarli in cucina in piccole quantità, come condimento.

Spesso la frutta tropicale è anche molto dolce e ormai sappiamo quali sono le controindicazioni legate al fatto di consumare alimenti con un sapore troppo dolce: indeboliscono i reni, sede della nostra forza vitale, e disturbano gli organi dell’energia Terra, ovvero stomaco e soprattutto milza-pancreas, perché creano umidità.

Ma vediamo ora nel dettaglio gli altri frutti che ci offre l’autunno:

Castagna 

Secondo me le castagne sono un ingrediente irrinunciabile in cucina; sono buone, dolci quanto basta, povere di grassi e si prestano a tantissime preparazioni. Il modo più semplice e veloce di consumarle è di prenderle già cotte e usarle come spuntino. Naturalmente potete anche farle cuocere voi a casa, dopo averle messe in ammollo e sciacquate bene.

Una volta cotte potete tenerle qualche giorno in frigorifero e usarle per arricchire i vostri piatti, ad esempio come condimento per la crema di cereali a colazione, per dare un tocco autunnale alla frutta cotta, per arricchire un hummus di legumi sia salato che dolce (magari con l’aggiunta di un po’ di malto e frutta secca), come ingrediente in una spadellata di verdure (stanno benissimo con la salvia e il rosmarino come erbe aromatiche e con verza, zucca, batate, ecc.). Se invece le frullate insieme a del tofu al naturale, farina di mandorle, un po’ di malto e un pizzico di cannella, otterrete un impasto per fare dei buonissimi “tartufi”.  

Mela

La mela è un frutto che adoro soprattutto per la sua versatilità: si presta infatti a tante preparazioni diverse, ma soprattutto ha tante sfumature di sapore a seconda della varietà, dal dolce all’aspro, e ci permette di aggiungere un tocco speciale ai nostri piatti.

La mela si presta sia a tantissime preparazioni: sia dolci, dalle torte ai biscotti alle mousse di frutta, sia salate, magari per smorzare il sapore amaro di alcune verdure (io l’abbino spesso a radicchio, catalogna o cicoria), per dare un tocco asprigno a una vellutata dolce o per una preparazione che adoro, il chutney.

Cotta al forno o in pentola, magari con l’aggiunta di un po’ di scorza di limone e kuzu, e arricchita con della granella di frutta secca, diventa uno snack o un dessert leggero, ma appagante. Sempre parlando di mele, un ottimo ingrediente è anche il succo di mela limpido, ottimo come base per mousse di frutta e kanten, come dolcificante, ma anche come tisana rilassante da bere la sera prima di andare a letto. Da un punto di vista energetico, la mela piace al nostro fegato.

Pera

Anche la pera è un frutto molto versatile: si può usare in preparazioni dolci e salate ed è abbastanza intercambiabile con la mela. Da un punto di vista energetico, la pera piace all’energia Metallo e in particolare ai polmoni.

Melograno

Un frutto meraviglioso che, con il suo sapore asprigno, è un ottimo ingrediente per creare preparazioni dolci, soprattutto mousse o kanten, ma si può aggiungere anche ai piatti salati, ad esempio una vellutata di verdure dolci, una spadellata di verdure da abbinare a un cereale (a me piace molto con il cavolo nero) o in qualsiasi altro modo la vostra fantasia vi suggerisca.

Caco

Adoro il caco, peccato che duri così poco! Io di solito lo uso nella preparazione di mousse di frutta, al posto della marmellata per farcire la crostata (prendete la polpa di tre o quattro cachi, schiacciatela con una forchetta o frullatela con il minipimer, aggiungete uvetta, vaniglia e un goccio di mirin e stendetela sulla torta come se fosse una marmellata), sotto forma di coulis o salsa per arricchire i miei dolci.

Uva

Forse vi sembrerà strano, ma anche l’uva si può consumare cotta; potete infatti unirla ad altra frutta per preparare la frutta cotta con il kuzu o potete usarla per fare kanten, mousse e bavaresi.

Dimenticavo: un modo super goloso per consumare mele, pere e cachi è di farli essiccare… attenzione, però, creano dipendenza!!

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