
Punti chiave:
Il cioccolato è un alimento con un forte potere evocativo, con una storia affascinante che si perde nella notte dei tempi.
Originario delle civiltà precolombiane dell’America centrale e meridionale, il cioccolato viene dalla pianta di cacao, il cui nome scientifico è Theobroma cacao, che significa “cibo degli dei”.
Le prime tracce sull’impiego del cacao risalgono a circa 3.000 anni fa presso le civiltà Olmeche, Maya e Azteche. I Maya preparavano una bevanda di cacao amaro, spesso aromatizzata con spezie e peperoncino, considerandola sacra. Inoltre veniva usato anche come moneta negli scambi commerciali.
Con l’arrivo di Cristoforo Colombo nel Nuovo Mondo nel 1492, il cacao venne portato in Europa. Nel XVI secolo le bevande a base di cacao divennero popolari tra la nobiltà spagnola e, gradualmente, si diffusero in tutta Europa.
Nel 1828 il chimico olandese Coenraad Johannes van Houten inventò un metodo per estrarre il burro di cacao dal seme di cacao, permettendo la produzione di cioccolato solido. Questa innovazione portò alla creazione delle tavolette di cioccolato moderne.
Con la rivoluzione industriale nel XIX secolo, il cioccolato divenne un prodotto commerciale accessibile a molti, grazie anche all’uso di tecniche di produzione innovative.
Oggi il cioccolato è un prodotto globale, apprezzato in diverse forme, dai cioccolatini e tavolette commerciali alle versioni artigianali e gourmet. Oggigiorno il cacao è utilizzato in una vasta gamma di dolci, snack e bevande.
La storia del cioccolato è quindi un viaggio che attraversa culture e secoli, trasformandosi da un’antica bevanda sacra a un alimento amato in tutto il mondo.
Oggigiorno la tendenza dominante è quella di consigliare un consumo abituale di cioccolato per tutta una serie di proprietà a livello nutrizionale, in particolare:
Pur non negando questi benefici, per fare una valutazione oggettiva e completa ritengo necessario affiancare anche alcune considerazioni di natura sia di natura scientifica sia con una valenza più “energetica”.
Innanzitutto un cioccolato che non sia completamente fondente contiene sempre zucchero, grassi aggiunti (anche semplicemente frutta secca) e talvolta anche latte, tutti fattori che hanno un effetto forte sul corpo e il cui impatto è da valutare di caso in caso.
Inoltre, a causa della presenza di ossalati e tannini, può interferire con l’assorbimento di ferro, calcio e magnesio e quindi sarebbe meglio assumerlo lontano dai pasti.
Contiene anche caffeina, una sostanza stimolante, con possibili ripercussioni su ansia e insonnia.
E non dimentichiamo che quella del cacao è una delle grandi monocolture, che portano all’impoverimento dei terreni e, molto spesso, allo sfruttamento della forza lavoro.
Infine è doveroso fare una valutazione “energetica” che ritengo altrettanto importante:
Poi, naturalmente, il consumo o meno di cioccolato va valutato anche in base alla condizione della persona, perché gli effetti possono variare a seconda delle abitudini alimentari.
In ogni caso è controindicato in presenza di problemi come emicrania, tensione alle spalle e alla cervicale, dolori in generale e in particolare alla zona lombare o alle ginocchia, problemi di fertilità, acufeni, ritenzione, osteoporosi, amenorrea, menopausa, perdita insolita di capelli (soprattutto nelle donne), reflusso, problemi alla prostata, iperattività, nervosismo e ansia.
Il mio non vuole essere un invito a non mangiare cioccolato, ma nemmeno a mangiarlo come se fosse un toccasana. Sicuramente è un cibo goloso, ma con le sue controindicazioni, quindi forse la scelta migliore sarebbe di sceglierlo di massima qualità e di consumarlo con consapevolezza e moderazione.
Il cioccolato non è né un nemico né un rimedio. È un alimento con un forte effetto sul corpo, del quale dobbiamo essere consapevoli.
Come spesso accade nella cucina naturale, la vera chiave non è il divieto, ma la scelta consapevole.
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