Spesso, quando si parla di soia, la gente tende a storcere il naso con un atteggiamento diffidente. In realtà l’argomento è molto vasto e talvolta controverso e quindi vorrei condividere con voi alcune considerazioni per fare una scelta più consapevole.

La soia è innanzitutto un legume e come tutti i legumi necessita di un ammollo e una cottura adeguati, meglio se con un pezzetto di alga kombu che, con le sue proprietà emollienti, la rende più morbida e digeribile. A questo proposito, se consumate prodotti come latte di soia o tofu, è importante completarne la cottura facendoli sobbollire per 10/15 minuti prima di impiegarli nelle varie preparazioni che non prevedano un’ulteriore cottura.

Esistono due varietà principali di soia, quella gialla e quella nera. Quest’ultima viene usata anche in molti rimedi per le sue proprietà lubrificanti ed emollienti, in particolare per sciogliere, ammorbidire, scaldare e rilassare gli organi interni, in caso di problemi a reni, vescica e sistema riproduttivo femminile, crampi e mestruazioni dolorose.

Per quanto riguarda la soia nera, ci sono due varietà, quella “normale” e la “hokkaido”, molto più efficace per i rimedi e anche più buona come sapore e consistenza.

Poiché nella maggior parte dei casi la soia viene usata come mangime negli allevamenti intensivi, molto spesso è OGM e quindi è importante acquistarla di origine italiana (finché in Italia sarà vietata la produzione di OGM) o biologica. Inoltre, anche i metodi di produzione sono stati stravolti, passando da una produzione tradizionale a una industriale su larga scala, con ripercussioni negative sulle caratteristiche e la qualità del prodotto stesso.

Mentre nella cultura orientale la soia viene impiegata da sempre in preparazioni tradizionali come tofu, tempeh, natto, shoyu/tamari e miso, tutti prodotti di altissima qualità e con notevoli benefici per il nostro benessere, in Occidente ha fatto la sua comparsa in epoca molto più recente e soprattutto sotto forma di prodotti che hanno ben poco a che fare con la tradizione (burger, granulati, budini, panna, gelati, bevande vegetali dai mille gusti, ecc.), spesso addizionati di zuccheri, sostanze chimiche e tanto altro ancora.

La soia, in quanto alimento ipotonico, in genere non è adatta in caso di ipotiroidismo, ma come sempre è meglio chiedere consiglio a un esperto. Anche chi soffre di intolleranza alla soia potrebbe tranquillamente sopportare prodotti a base di soia fermentati come miso, shoyu/tamari, tempeh, ecc. e quindi anche in questo caso è bene consultarsi con un esperto.

Ricapitolando, il mio consiglio è di scegliere prodotti a base di soia di alta qualità e di origine biologica, di privilegiare le preparazioni tradizionali per un uso quotidiano e, se proprio, lasciare gli altri prodotti per le occasioni speciali.

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