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Il valore simbolico del latte
Il latte è un alimento fortemente simbolico. Infatti il latte materno è il primo cibo di cui fa esperienza l’essere umano, con tutti gli aspetti emotivi e simbolici che ne derivano.
Spesso però, per tutta una serie di motivi in genere di ordine pratico (la mamma torna al lavoro e non ha possibilità di allattare oppure ha poco latte o ancora ci sono altri fratellini e/o sorelline a cui badare e l’allattamento non è più un piacevole momento di intimità con il piccolo, ma diventa motivo di ansia, tensione e stress o per qualsiasi altro motivo), può capitare che sia necessario integrare con altri tipi di latte, dai latte in polvere creati in laboratorio che, per quanto completi e bilanciati, sono molto lontani dalla mia idea di cibo, al latte vaccino e, tendenza più recente, al latte vegetale.
In realtà la scelta più saggia e che io consiglio sempre alle neo mamme che si rivolgono a me è quella di adottare fin da subito la “pappa” creata e testata sulle sue tre figlie dal mio insegnante Martin Halsey. Si tratta di una pappa composta da alimenti che sono alla base della nostra alimentazione, trattati e cucinati in modo da diventare un primo “latte” da bere con il biberon, ma che possono poi essere modificati piano piano fino a diventare una pappa vera e propria da consumare con il cucchiaino durante lo svezzamento.
In questo modo si ha il vantaggio di evitare il latte artificiale e poi il latte vaccino e soprattutto si abitua il bambino fin da subito a consumare quegli alimenti che faranno parte della sua alimentazione per tutta la vita.
Per quanto riguarda il latte vaccino, invece, pur essendo consigliato come sostituto del latte materno, è importante sapere che ha caratteristiche fondamentalmente diverse da quest’ultimo e quindi forse non è proprio così adatto. Il latte materno, infatti, ha una componente prevalentemente dolce rispetto ai grassi e alle proteine, questo perché va a stimolare la crescita del sistema nervoso del bambino.
Il latte vaccino, invece, ha una prevalenza di proteine e grassi saturi, perché il suo compito è quello di fare crescere fisicamente un vitello in relativamente poco tempo. Già questa osservazione, a mio parere, dovrebbe essere sufficiente per scoraggiare il consumo di latte vaccino da parte degli esseri umani.
Inoltre non dimentichiamo che, dai 3 anni circa in poi, l’essere umano perde la sua capacità di digerire il lattosio, e anche questo dovrebbe dissuaderci dal consumare latte vaccino.
Se poi analizziamo il latte vaccino da un punto di vista energetico, ha una componente yin, espansiva, perché come abbiamo visto è concepito per far crescere un vitello molto velocemente e in più, per quanto riguarda il latte moderno, è anche ricco di ormoni, farmaci, OGM, che lo rendono ancora più yin, ma ha anche una componente yang, perché ricco di grassi saturi.
Di conseguenza, se consumato in eccesso, tende prima ad accumularsi nelle zone più yin del corpo in prossimità degli organi di eliminazione (alte, esterne, in superficie) creando vari tipi di problemi, soprattutto muco, per poi aggregarsi e depositarsi in profondità.
Un tempo il latte vaccino, sicuramente qualitativamente migliore di quello che troviamo oggi in commercio, poteva avere una sua utilità come una sorta di “integratore” naturale nel contesto di una dieta sicuramente più limitata e povera di quella moderna, ma ai giorni nostri, dove la maggior parte dei problemi e delle patologie sono legate a problemi di eccessi, il latte vaccino non è più necessario.
Una tendenza moderna è quella di sostituire il latte vaccino con il latte vegetale. Se per certi aspetti si tratta di una scelta migliore, come sempre è necessario conoscere quello di cui stiamo parlando.
In generale il latte vegetale, dovendo assomigliare al latte vaccino, deve avere quattro caratteristiche, in particolare deve essere:
Da un punto di vista energetico, però, rispetto al latte vaccino è più yin perché non contiene grassi saturi ed è un prodotto super lavorato e raffinato (se vuoi approfondire il tema delle bevande vegetali, puoi leggere qui).
Sicuramente, nel panorama delle bevande vegetali, il latte di soia ben fatto è la scelta potenzialmente migliore.
In genere non viene addizionato di olio perché la soia è già di per sé un legume grasso e quindi il prodotto finale è sufficientemente appagante per il palato (un’altra bevanda vegetale che si trova senza olio aggiunto è quella di avena, perché si tratta di un cereale già di per sé grasso).
Inoltre ha tutta una serie di benefici:
L’ideale sarebbe preparalo seguendo la ricetta originale che prevede l’uso in cottura di un po’ di orzo (per conferire dolcezza) e un pezzetto di alga kombu (per rendere più digeribile il legume, ma anche per arricchire di sali minerali e renderlo meno yin). Se vuoi provare a preparalo, trovi la ricetta qui.
Tutte le altre bevande vegetali sono più indicate per un consumo saltuario e soprattutto per piacere. Se proprio il latte di soia non vi piace, le alternative da privilegiare sono quello di avena, possibilmente senza olio aggiunto, e quello di mandorle, che è comunque un prodotto abbastanza tradizionale (soprattutto in Sicilia e al sud), pur avendo una percentuale notevole di grassi (le mandorle contengono 80% di olio). Il vantaggio è che anche il latte di mandorle si può facilmente produrre in casa.
Qual è il latte più adatto per un neonato se non si può allattare?
Se l’allattamento materno non è possibile, una valida alternativa è la pappa vegetale, preparata con ingredienti naturali e pensata per accompagnare il bambino in modo dolce verso lo svezzamento.
Perché il latte vaccino non è consigliato per l’uomo?
Il latte vaccino ha un contenuto elevato di proteine e grassi pensati per far crescere rapidamente un vitello. È poco adatto all’essere umano, soprattutto dopo i primi anni di vita, quando viene meno la capacità di digerire il lattosio.
Il latte vegetale è davvero più sano?
Dipende. Se ben scelto e consumato con equilibrio, può essere una buona alternativa. Il latte di soia ben fatto è il più indicato. Meglio evitare quelli con zuccheri aggiunti, oli o troppi additivi.
Si può fare il latte vegetale in casa?
Sì, e sarebbe l’opzione migliore. Il latte di soia o mandorla fatto in casa è più naturale e consente di controllare gli ingredienti, evitando zuccheri, oli e additivi inutili.
Il latte è un alimento complesso, ricco di significati simbolici e culturali, ma non sempre è adatto alle esigenze del nostro corpo, soprattutto in età adulta. Capire le differenze tra latte materno, latte vaccino e bevande vegetali aiuta a fare scelte più consapevoli e in sintonia con il nostro benessere. La macrobiotica offre un punto di vista interessante che unisce biologia, energia e tradizione. L’importante è ascoltare il corpo, conoscere ciò che si consuma e adattare l’alimentazione al proprio momento di vita.
E tu, che latte usi?
Se volete saperne di più, se avete dubbi o domande o se vi interessa una consulenza individuale potete contattarmi scrivendo a info@ibuonisani.it oppure chiamando il 329_6915419
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scoprirai come realizzare dolci che non hanno nulla da invidiare a quelli tradizionali e avrai una base di ricette per realizzare varie tipologie di impasti che potrai poi adattare ai tuoi gusti e alla tua fantasia per creare dolci sempre nuovi
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