Oggi vorrei parlarvi del tofu, il cosiddetto “formaggio di soia”, un prodotto ormai molto diffuso, tanto che lo si trova tranquillamente anche nella grande distribuzione, ma molto poco conosciuto, con la conseguenza che spesso viene usato in modo improprio e non viene apprezzato come si potrebbe. Credo infatti che la vita media di un panetto di tofu acquistato al supermercato preveda una tappa più o meno lunga in frigorifero, un giro velocissimo tagliato a cubetti in un’insalata e poi un volo direttamente in pattumiera!

Che cosa è il tofu?

Il tofu si ottiene facendo cagliare il latte di soia con il nigari (cloruro di magnesio) e mettendo poi il prodotto così ottenuto in appositi contenitori di legno (ma anche i classici cestelli per fare la ricotta vanno benissimo) per la fase di pressatura. Al termine di queste operazioni si ottiene un panetto solido, ma piuttosto morbido, abbastanza insapore ma che, proprio per questo, si presta a tantissime preparazioni, dal dolce al salato. Pare che abbia iniziato a diffondersi in Oriente (Cina, Giappone, Corea, Vietnam, Thailandia e Cambogia) intorno al II secolo d.C., anche se non era ancora la preparazione come la conosciamo noi oggi, per poi diffondersi gradualmente in tutto il mondo.

Quali sono le sue proprietà?

Il tofu è un alimento meraviglioso, in grado di dare ricchezza ai nostri piatti (la soia è il legume più grasso) senza renderli pesanti. Ha un elevato apporto proteico ma, a differenza di altri prodotti a base di legumi, non contiene fibre ed è quindi adatto anche a chi ha un intestino non ancora avvezzo a un consumo quotidiano di fibre. Un altro aspetto interessante è che è completamente privo di colesterolo ed è anche senza glutine. Essendo a base di soia, uno dei prodotti più a rischio OGM, è sempre bene prenderlo biologico. Volendo, si può anche autoprodurre a casa, basta avere dei fagioli di soia gialla, il nigari e un frullatore potente. Essendo la soia un legume ricco di fitoestrogeni, è particolarmente indicato per aiutare le donne nel passaggio dalla fase fertile alla menopausa e anche durante la menopausa.

Come si trova il tofu?

In commercio lo potete trovare in varie forme:

  • Tofu al naturale, di solito confezionato in panetti più o meno morbidi e più o meno idratati, ma comunque abbastanza compatti, da trattare prima di essere consumato;
  • Tofu vellutato o “silk tofu”, di solito confezionato in vaschette di plastica o nel tetrapak, con una consistenza decisamente più morbida, tanto che tende a disfarsi e in genere viene usato per arricchire creme sia dolci che salate, ripieni a base di verdure, sughi e pesti, ma anche vellutate;
  • Tofu secco, che risulta quindi duro e compatto e va idratato prima di aggiungerlo alle varie preparazioni;
  • Tofu fermentato, piuttosto compatto e dal sapore leggermente più acidulo;
  • Tofu affumicato, sottoposto appunto a un processo di affumicatura che sostituisce la cottura e lo rende già pronto all’uso.

Come si usa in cucina?

Il tofu si presta a tantissimi usi in cucina: potete aggiungerlo a cubetti alla zuppa di miso, potete friggerlo al naturale o dopo averlo infarinato (a me piace con la farina di riso) e aggiungerlo ai vostri piatti, potete marinarlo, passarlo al forno, saltarlo in padella, con o senza verdure, a fette, a cubetti o sbriciolato, potete usarlo per arricchire polpette e burger, potete usarlo per rendere più cremoso un sugo o un pesto, potete aggiungerlo al ripieno di una torta salata o usarlo come base per una farcia dolce, potete usarlo come base per creme spalmabili, sia dolci che salate, potete aggiungerlo a una vellutata, insomma non dovete far altro che lasciarvi guidare dalla fantasia.

Da un punto di vista energetico è un alimento yin, che in genere viene bilanciato dall’accostamento a condimenti salati e dalla cottura. Consumato crudo potrebbe risultare indigesto quindi, se lo usate per fare creme che non richiedono cottura, una buona abitudine è quella di sbollentarlo per 15/20 minuti in acqua, magari con un pizzico di sale. In questo modo risulterà anche molto più morbido e sarà più facile lavorarlo. 

L’industria alimentare mette a disposizione tantissimi prodotti a base di tofu già pronti all’uso, a volte semplici come potrebbe essere il tofu alla piastra, a volte più elaborati. In ogni caso il mio consiglio è di leggere sempre l’etichetta perché spesso a questi prodotti vengono aggiunti tantissimi ingredienti nocivi per la nostra salute come zuccheri, conservanti, stabilizzanti, ecc., e soprattutto inutili, con il rischio che la scelta a favore di un prodotto sano si riveli poi controproducente per la nostra salute!

Rimedi a base di tofu

Anche il tofu, così come tanti ingredienti della cucina macrobiotica, ha una valenza curativa e si può utilizzare sia per la preparazione di piatti “curativi”, sia come rimedio vero e proprio.

Tofu fritto in immersione: classico piatto per stimolare la produzione di piastrine

Pentola di neve: piatto a base di tofu e daikon indicato per le vampate della menopausa, ancora più efficace se abbinato alle frizioni.

Ingredienti:

  • 1 e ½ T daikon grattugiato
  • ½ T tofu a cubetti
  • 1 pz. sale

Preparazione:

  • Mettete il daikon in una pentola dal fondo spesso, adagiate sopra il tofu tagliato a cubetti, aggiungete un pizzico di sale, coprite e accendete il gas.
  • Fate cuocere a fiamma bassa per 10 minuti e servite.

Tofu sulla fronte è molto più efficace del ghiaccio per fare abbassare la febbre (in questo caso non è necessario che sia biologico!).

Impacco di verza e tofu molto utile in caso di traumi, distorsioni, dolori alle articolazioni: sbriciolate il tofu e mescolatelo a della farina e/o a delle foglie verdi, tipo verza o cavolo cappuccio, creando così un impasto da applicare sulla zona dolorante e lasciate agire diverse ore, anche tutta la notte, dopo aver fasciato la zona con della pellicola.

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